In passato, la maggior parte dei longboard venivano pensati per il noseriding, con l’evoluzione e la ricerca sono nate sfaccettature di longboard. Ecco come scegliere la tavola ideale per il Noseriding


Nel precedente articolo dedicato alle tavole surf  longboard abbiamo cominciato ad accennare alcuni dettagli che agevolano la manovra del noseriding. Ma per avere una visione completa e capire a fondo quali sono le caratteristiche da ricercare se sei un’amante del noseriding, ecco il nostro approfondimento!

Bottom

Il bottom di una longboard noseriding è in netto contrasto con le moderne shortboard che presentano diversi tipi di bottom concavi,  per migliorare la velocità e la maneggevolezza. Le tavole ideali per il noseriding non possono essere tavole molto veloci, per questo motivo il bottom è più “pieno” e arrotondato, per offrire un buon controllo, senza però incrementare troppo la velocità di scivolamento della tavola.

Francesca Rubegni longboarder italiana

Tail largo

La posizione sull’onda se si cerca il noseriding è fondamentale, la tavola (e il surfista) deve essere in grado di mantenere la giusta velocità, stabilità e controllo. Analizzando la parte posteriore della tavola è consigliato montare una grossa pinna singola e soprattutto avere un tail largo. Questo perché aiuta a creare resistenza e non rendere troppo veloce lo scivolamento della tavola, e non superi troppo facilmente il punto migliore dell’onda.

I tail migliori in questo caso sono squaretail o un round pintail, quest’ultimo anche più facile da controllare soprattutto quando il surfista è nella parte anteriore della tavola.

Nose largo

Il design del nose è ancora una volta pensato per rallentare la tavola da surf, che ha bisogno di stare nella parte cava dell’onda. Un nose largo e piatto (almeno 18 pollici) fornirà una buona superficie per i piedi. Inoltre genererà anche molta resistenza con l’acqua. Una delle caratteristiche più importanti di ogni buona tavola da noseriding è un bottom concavo sotto il nose.

Questa concavità aiuterà il surfista a sollevare la parte posteriore della tavola. Maggiore sarà la profondità della parte concava più facilmente si riuscirà a sollevare la tavola, migliorando i noseriding. Attenzione però: questo peggiorerà la manovrabilità, valuta bene il giusto compromesso per la tua tavola, i nostri esperti sapranno aiutarti!

Rail Morbidi

Rail più secchi e affilati permettono alla tavola di fendere meglio l’acqua, creando velocità e un’ottima manovrabilità. Viceversa, rail più morbidi e pieni, tengono abbastanza bene la parete rallentando la tavola e offrendo una surfata più stabile, ma meno reattiva. Per questo motivo la maggior parte dei longboard noseriding utilizzano rail pieni e morbidi.

Dopo aver analizzato i principali aspetti che aiutano a praticare il noseriding, ricorda sempre che con tutti i long riuscirai ad arrivare in punta e stringere la tavola con le dita dei piedi; le caratteristiche sopra descritte è il set up ottimale per un longboard da noseriding.

La tecnica e soprattutto l’esperienza del surfista sono fondamentali.

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