La nostra rubrica dedicata al mondo dei surfer-shaper si arricchisce con una giovane presenza femminile.
Christine Brailsford è oggi una delle più promettenti shaper di nuova generazione e vogliamo andare a raccontarvi la sua storia.
Christine comincia a surfare le onde con il suo primo bodyboard a dieci anni. Scopre l’ebrezza della spinta dell’acqua e ben presto freme per provare una tavola vera e propria. L’anno dopo la madre la iscrive al surf camp dell’YMCA e dopo poco riesce a farsi regalare la sua prima tavola, una surfboard con set-up thruster da 6’8” pintail. “Si trattava forse della peggiore tavola in circolazione per una come me che doveva imparare, ma mi mise sulla strada giusta. Cominciai ad analizzare quali fossero gli elementi di una buona tavola e presi a disegnarli sul mio quaderno”.
Con gli anni Christine passa ad una 6’1” round nose Fish disegnata da Gary McNabb di Nectar Surfboards e comincia ad appassionarsi al design Fish. “Era davvero facile prendere le onde con quella tavola, ma trovavo quasi impossibile fare la duck dive. Così passai a una 5’5” Kneeboard, con cui mi sono divertita per qualche anno a surfare sulle ginocchia!”
La passione per lo shaping fa capolino nella testa di Christine durante gli anni in cui frequenta Laguna College of Art and Design. Qui impara ad intagliare il legno e si appassiona alla cultura del surf delle origini, ai design Paipo e belly board.
Ed è proprio studiando le forme dei vecchi Paipo esposti al California Surf Museum di Oceanside che nel 2009 dà forma alla sua prima tavola, un Paipo veloce e facilmente manovrabile.
Comincia il viaggio di Christine nel mondo dello shaping. La conoscenza di Cher Pendarvis, una veterana del surf nella zona di San Diego, che aveva vissuto nei primi anni ’50 la nascita del surf a Honolulu, la spinge a proseguire. E dopo qualche anno conosce Manny Caro di Mandala Custom Shapes, di cui apprezza le tavole divertenti da surfare e con cui presto convolerà a nozze.
Nel frattempo, passano gli anni, e, dopo aver dato vita ad oltre 200 tavole in legno, Christine ha messo da parte un po’ di soldi. Nel suo laboratorio (Whomp Handplanes) è pronta per shapare la sua prima tavola in EPS. Inizialmente ne produce alcune per gli amici, che prima testa personalmente, poi arrivano i primi ordini e fonda la Furrow Surf Craft. Una piccola industria artigiana, che dal 2012 ad oggi ha realizzato circa 200 tavole. Perché Christine è fatta così, le vorrebbe mettere in acqua una ad una, provarle con la giusta calma. E se questo non può farlo, almeno concedetele il lusso di scegliere personalmente i negozi in cui le sue tavole andranno in vendita.