ORIGINE ED EVOLUZIONE DI UN FENOMENO

Il localismo, fenomeno molto conosciuto da chi pratica surf, è una forma di territorialismo da parte di quei surfisti che vivono vicino a un determinato spot e scoraggiano gli altri a frequentarlo. A questa parola siamo abituati a dare sempre un significato negativo. Ma qual è la storia del localismo?

COME NASCE IL LOCALISMO

Come per tutto ciò che riguarda il surf dobbiamo guardare alle Hawaii dove la cultura del surf si è sviluppata sin dal XVII secolo. Già all’epoca alcune aree come la Queen’s surf a Waikiki erano destinate solo ai membri della famiglia reale e le persone comuni non potevano frequentarle.

In un clima di grande disparità sociale, le persone ai margini vivevano relegate nella surf zone. Secondo l’analisi del Prof Isaiah Helekunini Walker nel suo libro “Waves of resistance. Surfing and History in Twentieth- Century Hawai’i”, agli inizi del XXI secolo i surfisti di Waikiki hanno iniziato a proteggere la zona dove praticavano surf dalle incursioni degli stranieri e dell’élite dell’isola.

Il fenomeno, che da allora viene chiamato “localismo”, si è poi diffuso anche ai surf spot della California.

LOCAL SURFER

MA IL LOCALISMO HA SEMPRE UN’ACCEZIONE NEGATIVA?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo studiare il fenomeno da un punto di vista diverso. Per prima cosa dobbiamo distinguere i gruppi di surfisti violenti come i “Bra Boys” australiani e i “Da Hui” hawaiani che non rappresentano in alcun modo lo spirito del surf come lo intendiamo noi. Dimentichiamo anche la famosa scena di “Point Break” dove Keanu Reeves deve vedersela con un gruppo di surfisti locali molto aggressivi che si rivelano poi essere dei criminali. Chi vive e frequenta in modo abituale uno spot teme l’affollamento e le persone che si approcciano a una nuova zona in modo arrogante, senza magari avere la preparazione adatta e soprattutto senza rispettare le regole. Per questo motivo a volte, e soprattutto in certi spot anche nel nostro paese si sono verificati fenomeni di localismo. È pur vero che ci sono anche persone che difendono quello che considerano il proprio spot con un atteggiamento aggressivo e poco accogliente. Il surf si basa ancora su regole di comportamento non scritte e per questa ragione bisogna avere un approccio basato sull’educazione, il rispetto reciproco e buon senso.

BRA BOYZ

ALCUNE SEMPLICI REGOLE PER CONVIVERE IN MODO PACIFICO SU OGNI SPOT

Elenchiamo alcune semplici regole di convivenza sugli spot soprattutto quando ci rechiamo in una nuova zona:

  • cerchiamo di capire in modo obiettivo se questo spot è adatto alle nostre capacità
  • avviciniamoci in modo amichevole a chi è già in acqua chiedendo magari qualche informazione
  • rispettiamo le regole base ovvero non droppare
  • aspettiamo il nostro turno
  • adeguiamoci ai ritmi e all’atmosfera dello spot

Se invece ci troviamo dall’altra parte e c’è qualcuno che viene da fuori a surfare in quello che consideriamo il nostro spot, dobbiamo cercare di essere accoglienti e amichevoli e dare qualche indicazione che può aiutare chi si avvicina alla “nostra onda” ad ambientarsi. Lo spirito e la cultura del surf si basano sull’accoglienza, l’amicizia e la fratellanza. Per fortuna nel nostro paese il fenomeno del localismo nella sua accezione più negativa è molto circoscritto, ma sono convinta che con un po’ di buon senso si può convivere e divertirsi in ogni spot. L’importante è che ci sia sempre rispetto ed educazione.

Autrice: Giovanna Marcialis (FATU HIVA SURFBOARDS)