La storia e la carriera di uno dei più noti artisti Surf Art
Vincenzo Ganadu scopre il surf in Sardegna, dalla Sardegna le sue opere iniziano un lungo cammino. Il primo viaggio è verso la Francia, alla fine degli anni Novanta. L’area di Biarritz è la patria del surf in Europa: a Guethary avviene il battesimo estero per i suoi quadri.
Nel frattempo il surf in Italia inizia a germogliare e Vincenzo partecipa a diverse edizioni dell’Italia Surf Expo; poi conquista l’interesse dei surf magazine. Surf News in Italia, Surf Session e Surf Trip in Francia, The Surfer’s Path in Inghilterra e Australia, Fluir In Brasile.
I confini si espandono ancora. A partire dal 2002 i suoi quadri sono esposti a Los Angeles e da lì vanno alle Hawaii. Warner Bros sceglierà alcuni suoi pezzi per allestire i set cinematografici.
La surf art non è l’unico filone: c’è tempo per dipingere un grande murales sull’emigrazione, a Lima, nel 2006.
Due anni più tardi è comunque in Australia a Brisbane, Noosa Head e lungo la costa est. La sua surf art incanterà campioni, giornalisti, surfisti o semplici appassionati dell’oceano.
Dal 2015 in poi la scena surfistica italiana è in fermento.
Ganadu viene invitato a festival, presentazioni, concerti, manifestazioni, tra i quali anche il Surf Jam.
Rimini, Verona, Milano, Bologna, Marina di Pietrasanta, Levanto, Savona sono soltanto alcune delle tappe.
La sua ricerca pittorica acquista così consapevolezza e prende una ferma posizione sulle tematiche ambientali. Nascono nuovi progetti, come i ritratti dei surfisti leggendari e le surf girl. Siamo al limite del figurativo: la dinamicità fa posto alle espressioni del volto, all’equilibrio del corpo e all’energia che viene, inevitabilmente, trasposta sulla tela.