La musica e la passione di una delle più famose Surf Band Italiane
Ciao Andrea, raccontaci com’è nato il progetto We Love Surf
Ciao Angelo, prima di tutto grazie per averci dato la possibilità di raccontare il nostro progetto! Il progetto di We Love surf comincia nel 2011, io suonavo con i ‘Kobayashi’, una band con cui giravo l’Italia. Purtroppo (o per fortuna pensandoci ora) il progetto si arenò e dopo un surftrip alle Canarie, un po’ per gioco, ho cominciato a scrivere canzoni che raccontavano esperienze al mare, momenti passati con amici e ovviamente surfate. Si può dire che quello fu il primo embrione di We Love Surf !
Poco tempo dopo il caso ha voluto che alcuni amici avevano organizzato il BearPro Longboard WorldTitle a Levanto, abbiamo suonato e prestato le musiche per i video della Asp. Lì ufficialmente nacque la band We Love Surf!

Ovviamente oltre a far vivere il surf nella tua musica, sei un surfista, raccontaci come hai cominciato e come vivi il tuo surf in Italia.
Il surf è entrato nella mia vita a 16 anni, un sacco di anni fa! Alcuni amici surfavano, e un giorno decisi di provare, presi una Blade e gli raggiunsi sulla line up. Non avevo la minima idea di come si facesse, non avevo nemmeno il leash, usai una corda legata alla caviglia.
Ricordo che il primo giorno non ero particolarmente soddisfatto, più che surfare mi feci delle gran lavatrici, la mia prima lezione di surf! (Risata).
Non mi arresi e alla terza uscita finalmente riuscii ad alzarmi in piedi, una sensazione incredibile, che solo un surfista può capire.

Da lì non ho più smesso di entrare in acqua anche se saltavo spesso gli inverni per dedicarmi allo snowboard o alla musica. Adesso mi sento in forte debito con il mare per quegli inverni persi. Per questo motivo mi sono ripromesso di recuperare!
Una cosa che ho capito è che il surf come la musica sono realtà che quando ti prendono non puoi più farne a meno. Sono passioni forti, viscerali, non so fino a che punto sia tu a decidere o l’istinto.

Cosa ne pensi della scena musicale dei surfisti/musicisti in Italia
Pur essendo una nicchia, cresce parecchio in fretta, infatti oggi esistono vari progetti musicali legati al surf. Personalmente ho stretto amicizia con il salentino Tobia Lamare e con Matteo Toni. Penso che questa progressiva diffusione e varietà sia stimolante perché dà modo di vivere e comunicare il surf e la musica con differenti identità. Per quanto mi riguarda è anche un modo per far evolvere il progetto ed essere stimolato ad affermare un’identità sempre unica. Questa la cosa più importante per me!
Ottima filosofia, degna di un vero surfista! Parlaci delle difficoltà che hai affrontato in questi anni.
Il mondo della musica ha delle dinamiche complicate, e alle volte un pò difficili, che spesso non dipendono dagli artisti. Sinceramente però non mi posso lamentare, io sono contento del nostro percorso, stiamo suonando tanto, e ci divertiamo tanto!
Certo non posso negare che non è facile farsi conoscere e avere sempre maggiore visibilità, ma per quale band è facile (risata).
Una cosa che mi aiuta e mi sprona a seguire il mio percorso è pensare ai live. Vedere la gente che balla e sta bene è una sensazione bellissima che mi rende davvero molto orgoglioso!

La costanza prima di tutto! raccontaci cosa bolle in pentola per il futuro.
Non pensiamo troppo in là, per ora ci concentriamo sulle prossime date italiane e sui prossimi tour all’estero. Nella seconda metà di giugno, porteremo le onde e il surf a chi non ha il mare: in Austria, Germania e Svizzera.
Poi a settembre saremo in Spagna, per compensare il primo tour senza onda (risata).
Infine non vediamo l’ora di far uscire il prossimo album, dopo l’ottimo riscontro avuto con Jellyfish, il nostro primo album. Abbiamo già un sacco di nuove canzoni e speriamo di inserire anche una piccola chicca…un pezzo su Leo Fioravanti!
Io ho provato a mandarglielo, ma non è facile comunicare direttamente con lui….o chissà magari lo ha ascoltato è non gli è piaciuto (Risata)