fomento ulivo



Solo due anni fa iniziavano ad emergere progetti di design finalizzati alla creazione di tavole da surf, perfettamente utilizzabili a sole dodici ore dall’ideazione. L’idea, accattivante di creare bellezza nel campo del surf viene ripresa per il mondo dello skateboard, che per l’occasione va oltre: non solo creare un prodotto artigianale di qualità ma inserendo il tutto in un progetto ecologico e di rivalutazione di un ulivo malato.


Ciao Alessandro! Fomento Board sperimenta a quanto vedo! Raccontaci questo progetto

Ciao! Questo progetto nasce da una collaborazione tra il professor Paolo Parea, docente di product design e fondatore di Parea Design.Il progetto è stato infatti concepito con l’intento di creare qualcosa che unisca realmente l’artigianato al rispetto per il materiale, ridando vita ad un ulivo malato a causa di un batterio che ne ha costretto l’abbattimento.La creatura finale è una longboard “atipica”, caratterizzata da una manifattura completamente eseguita a mano tramite un processo di ristrutturazione delle fibre, con successivo rinforzo del materiale. Il tutto senza l’utilizzo di agenti chimici. Abbiamo operato seguendo le intuizioni proprie di Fomento: la ricerca di innovazione e sperimentazione sono da sempre, per noi, davvero importanti.

 

Oltre all’idea iniziale davvero bella..cosa rende speciale questa tavola, secondo te?

Abbiamo bruciato il legno superficialmente attraverso l’antica tecnica giapponese del ”shou sugi ban”, che letteralmente significa “bruciare le tavole di cedro”. Consiste nel carbonizzare la parte superficiale del legno che sfruttando il calore chiude i pori rendendolo impermeabile e più resistente al tempo. Tecnica davvero antica che, già trecento anni fa superava brillantemente un limite moderno, derivante dall’uso di prodotti chimici per il mantenimento del legno da agenti esterni, atmosferici e naturali. I maestri giapponesi  avevano già fornito un’opzione efficace a noi shaper in termini di idrofobia.

 

 

Avevate già creato altre tavole con l’utilizzo di legno d’ulivo?

No… è stata davvero la prima volta anche per noi! Operiamo quotidianamente con legni elastici e lavorabili da un artigiano quali betulla, mogano, ebano. Creare una tavola in ulivo è stata una sfida anche per la ricerca di massima performance con l’utilizzo di un legno essenzialmente lavorabile ma ostico se confrontato con i precedenti che ho citato. Presenta un coefficiente di nervosità piuttosto alto, con una fibra tormentata ed irregolare. Proprio in virtù di queste caratteristiche l’idea di creare una longboard molto lunga e performante che non soffrisse le sollecitazioni,  è apparsa, fin da subito, la soluzione più naturale…

 

bruciatura legno

 

 


 

A livello tecnico, che tipo di tavola hai creato?

Il risultato è davvero particolare: una longboard “classica” innanzitutto per le misure, con una lunghezza tale da rendere possibile “surfare” in due. Il grip (realizzato con zucchero di canna), ne rende possibile l’utilizzo anche a piedi nudi. Il suo ambiente ideale è una strada pianeggiante, dove data la sua stazza sarà in grado di eseguire carvate e sterzate richiamanti il surf. Se ne sconsiglia l’uso in discesa, proprio perchè diverso dal classico longboard risulta molto difficile la frenata in foot brake…

 

longboard fomento

 

– Articolo di Alberto Di Savino –