Una chiacchierata con Giuseppe Di Paola riguardo il concetto di “tavola performante”: il parere di un shaper e la sua visione sulle tavole ad alte prestazioni.


Ciao Giuseppe! Dacci la tua definizione di tavola performante

Ciao, prima di tutto grazie per questa chiaccherata! Come si può ben immaginare le tavole da surf performanti sono tavole che offrono alte prestazioni, ovvero velocità e controllo in manovra per sfruttare al massimo onde ripide e veloci. La misura è relativamente importante, a seconda dello shape è possibile generare alte prestazioni su qualunque grandezza d’onda.

Da quando e dove si sono sviluppati questi shape?

Solitamente gli shape performanti sono nati con le shortboards, lo shape performante per eccellenza. Fanno quindi la loro comparsa in Australia e alle Hawaii già dalla fine degli anni 60. La diffusione del rocker sule tavole e le incredibili intuizioni di Simon Anderson, il padre del thruster (il set up migliore per chi cerca performance) hanno dato una spinta fondamentale su questo genere di tavole da surf. Altre evoluzioni, anche su altri tipi di shape, si sono visti negli anni successivi, grazie ai progressi tecnico scientifici che accompagnano gli anni ‘80 e ’90.

Per quali condizioni e surfista è adatta una tavola performante?

I modelli performanti possono essere utilizzati su svariate misure d’onda, garantendo velocità e manovrabilità anche su onde di un metro (per rider più leggeri anche meno). Ovviamente la tavola non fa tutto, quindi dipende anche dal livello e dalle caratteristiche fisiche del rider!

Come detto prima l’evoluzione e la ricerca nello shaping sono riusciti a sviluppare tavole dallo stile radicale anche senza la necessità di essere “pompate”. Questo perché alcuni di noi (se fuori allenamento o invecchiando :P ) cercano ancora uno stile radicale. Lavorando sulla distribuzione del volume in base alle caratteristiche del rider, si riesce a garantire una buona planata naturale (velocità di assetto). Questi tipi si shape ibridi riescono ad offrire alte prestazioni, ma ovviamente per raggiungere il massimo controllo devono essere “cucite” intorno al surfista. Il concetto è molto simile a quello che succede con le monoposto. Le moderne F1 sono prestazioni allo stato puro! Ognuna di esse è progettata e costruita intorno al pilota, tant’è vero che anche nella stessa scuderia i dettagli delle vetture sono differenti per ogni pilota. Il concetto è esattamente identico (ma senza elettronica e bottoni) anche nelle tavole da surf ad alte prestazioni. È impensabile pensare di avere tavole ad alte prestazioni senza partire dal surfista, perché difficilmente (se non impossibile) si troverà la stessa risposta e feeling su tavole non custom, sviluppate intorno a pro surfer e riadattate per il mercato globale.

scegliere la tavola da surf è facile e sicuro uno shaper è sempre al tuo fianco

Quali sono le caratteristiche che incrementano le prestazioni di una tavola?

Ogni parte dello shape influenza le prestazioni della tavola, tornando all’esempio delle F1, non è solo l’alettone o le gomme a generare maggiori prestazioni, è l’insieme dei dettagli. Per le tavole ad alte prestazioni è uguale: tutti i dettagli in fase di progettazione e shaping vanno bilanciati e creati per ottenere il massimo! Quello che influenza maggiorante velocità e controllo è il rocker medio/aggressivi e il bottom solitamente il più prestante e utilizzato nei miei custom è il single/double. Ultimo elemento, ma non meno importante è il tail che riesce a dare il massimo se shapato sottile e affilato sui rail! Questo è uno dei segreti per offrire il massimo di manovrabilità e feeling al rider.

 

Per che surfista e stile di surfata è adatto questo particolare shape?

Per diversi stili in realtà’…dal power surfing al rail to rail fino a trick ed aerials. Questi modelli sono adatti per surfisti medi esperti, che hanno il pieno controllo della tavola. Solitamente quando si parla di Tavole High Performance si pensa sempre che sono tavole per surfisti professionisti o comunque di livello alto. Come dicevamo prima si riescono a migliorare le performance delle tavole anche per surfisti con una minore preparazione fisico/tecnica.

Come stile di surfata e quindi shape è possibile lavorare non soltanto sulle tavolette, ma anche longboard, fish o mini simmons. Il concetto è che si possono applicare i dettagli e alcune tecniche di costruzioni anche su altri tipi di tavola. Così facendo non possiamo più parlare di vere e proprie tavole ad alte prestazioni, ma di tavole performanti. Tornando all’esempio della formula 1, è come applicare sulle auto di serie alcune innovazioni o dettagli strutturali progettate sulle monoposto.

Certo il fascino e gli stimoli maggiori, soprattutto per quanto mi riguarda sta sempre nelle shortboard. La sfida è maggiore perché, si progetta e si lavora con  volumi inferiori e aspettative del rider maggiori.

Direi che ci hai fatto capire un sacco di cose, ora un’ultima domanda più personale, cosa vedi nel tuo futuro?

Tanto tanto lavoro e tante tante tavole da shapare (risata) dato che il mio obbiettivo è affermarmi come shaper internazionale! Vorrei arrivare ai livelli dei miei due grandi maestri che ho avuto la fortuna di poter affiancare Denis Galioto (Denga Surfboards) e Fabio Giacomini (Pike Surf).

Oggi la collaborazione con Blide mi da una marcia in più: riesco ad avere maggiore visibilità e un supporto per quanto riguarda la comunicazione e la vendita, un’aspetto importante perché riesco a concentrarmi meglio sulla produzione e sull’evoluzione.

Come ho detto nel mio futuro vedo tanto lavoro, ma anche delle ottime prospettive per raggiungere i miei obbiettivi!

Grazie Giuseppe per tempo che ci hai dedicato, ma soprattutto in bocca al lupo per il tuo futuro!


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