Il surf è uno sport estremamente legato alla natura, ma la maggior parte delle nostre tavole da surf, non rispettano il pianeta! In Italia abbiamo la fortuna di avere un progetto che ha fatto del eco sostenibilità del surf la sua forza! L’intervista ad Alessandro Grande
Ciao Alessandro, hai scelto di produrre tavole da surf Ecoboard, dando vita alla tua Shaper room davvero unica, raccontaci come mai questa scelta
Ciao, questa scelta è venuta in maniera quasi naturale. Quando ho deciso di affacciarci al mondo dello shaping, ho voluto imprimere al mio progetto una forte valenza etica. La mia formazione universitaria e il sogno di realizzare qualcosa che riducesse al minimo l’impatto ambientale, sono state le due grosse spinte che hanno dato vita a Maia Surfboards. Una delle poche shaping room così marcatamente eco sostenibile.
Ho cominciato a lavorare e sperimentare materiali meno rischiosi per la salute e più ecologici da produrre. Inoltre quando parliamo di ecologia non dobbiamo mai dimenticare che le risorse locali sono preferibili e quelle più lontane perché indirettamente incidono sulla produzione di CO2 dovuta trasporto.
L’intera mia produzione avviene in Puglia a Trani, quindi tavole 100% made in Italy, shapate, resinate e carteggiate da me! L’obbiettivo che mi sono prefissato è quello di accorciare sempre di più la filiera delle tavole da Surf Ecoboard e allo stesso tempo lavorare con materie prime che rispettino l’ambiente.
I cambiamenti climatici, l’annoso problema ambientale, hanno portato allo sviluppo e diffusione delle Ecoboard a livello globale, raccontaci qualcosa di più su questi tipi di tavole da surf
Le ecoboard sono tavole che utilizzano materiali diversi da quelle tradizionali che rispettano il pianeta e riducono l’emissione di CO2. Come tutti sanno in una tavola da surf ci sono tre materie prime prevalenti, il foam, la resina e la fibra. Più le materie prime sono sostenibili, più si avrà una tavola da surf sostenibile, appunto ECO. Nel mio caso la combinazione di EPS riciclato per il foam, prodotto da una ditta della zona. L’utilizzo di fibre naturali come Lino, Yuta, Canapa e Basalto, al posto della fibra di vetro e infine la bioresina epoxy diEntropy prodotta con il minor impatto ambientale. Inoltre un’organizzazione internazionale Sustainable Surf ha categorizzato e diviso per gradi di sostenibilità le tavole da surf, per questo motivo su ogni nostra tavola è presente il logo EcoBoard Project con un numero seriale che certifica la tavola come ECO.
Questi sono segnali di cambiamento anche per il surf a livello globale, ma non ancora sufficienti a produrre una tavola 100% sostenibile. Secondo te quali altri sono altri passi avanti che si possono fare per il futuro?
Credo che un passo fondamentale sia l’informazione. Infatti la maggior parte dei surfisti non sono così attenti a questo tipo di problematiche, l’impatto di una tavola da surf e delle materie prime. Quindi non riescono a dare il giusto valore etico quando scelgono una tavola da surf piuttosto che un’altra. Credo, che la vera rivoluzione arriverà certamente dall’innovazione, ma dovrà per forza essere sostenuta dalla domanda dei surfisti, i quali dovranno prendere coscienza del problema e dell’impatto delle proprie scelte. Come la maggior parte delle tematiche ambientali, la vera svolta sta nel responsabilizzare il singolo. Questo dovrebbe essere il vero motore di una rivoluzione culturale che riguarda il surf come tutti gli altri sport così dipendenti e legati alla natura. Per questo motivo noi abbiamo deciso di offrire la nostra linea di Ecoboard come unica scelta e possibilità.
Il surfista che sceglie un’ecoboard che differenze riscontrerà in mare a livello di surfata?
Direi che i surfisti più esperti e sensibili noteranno una migliore risposta elastica (mix tra rigidezza e deformabilità) dovuta alla costruzione stringerless con longherone in carbonio. I meno “attenti” noteranno comunque una tavola più leggera e resistente che assorbe meglio le deformazioni e gli urti. La surfata e le prestazioni della tavola sono le stesse, è possibile riprodurre e talvolta anche migliorare le prestazioni delle classiche tavole in PU/Poliestere.
l surfista che sceglie un’ecoboard non rinuncia a qualcosa, anzi! Sceglie di surfare rispettando la natura che ci regala delle splendide giornate di Surf. Noi come tutti gli shaper di Blide che producono tavole custom creiamo la tavola più adatta al surfista e all’ambiente che ci circonda.
Grazie Alessandro per la chiacchierata e soprattutto complimenti per quanto fai per il surf sostenibile!
Grazie a voi di Blide, con il vostro supporto, aiutate a diffondere e a sensibilizzare la comunità surfistica.
