LA NUOVA SFIDA AI RIFIUTI DI PLASTICA IN MARE DELLA OCEAN CLEANUP

L’Ocean Cleanup ha deciso di affrontare la piaga della grande chiazza di immondizia del Pacifico.

La plastica nei fiumi e nei mari infatti, è una piaga enorme che mette sempre più a rischio l’intero ecosistema marino.

Ogni anno riversiamo nelle acque dell’oceano tonnellate di plastica e microplastica.

Se le microplastiche sono un veleno quasi invisibile, la quantità di rifiuti di dimensioni maggiori, trasportati dalle correnti marine, hanno dato origine a un vero e proprio enorme agglomerato galleggiante di immondizia.

La tristemente nota isola di plastica si trova nell’Oceano Pacifico e si sta ingrandendo ogni giorno di più.

OCEAN CLEAN UP SYSTEM

Per arginare il diffondersi di questo triste fenomeno, un valido aiuto proviene dall’attività dell’Ocean Cleanup.

L’Ocean Cleanup Project è nato nel 2013 dalla visione del giovane Boyan Slat di ripulire l’oceano dai rifiuti di plastica.

Il giovane fondatore del progetto ha l’ambizioso obiettivo di ridurre la presenza di plastica in mare del 90% entro il 2040.

L’Ocean Cleanup è una sorta di tubo galleggiante che funge da barriera e aiuta a catturare una grande quantità di rifiuti che vengono poi raccolti e riciclati in modo adeguato.

Il primo prototipo funzionava grazie alle correnti marine, tuttavia questo approccio non ha dato grandi risultati sulla grande chiazza di immondizia del Pacifico.

I recenti studi hanno portato gli ingegneri della società a rivedere il design del sistema. Il nuovo prototipo prevede l’uso di una propulsione attiva ancora più efficace per raccogliere l’immondizia presente nell’enorme isola galleggiante.

Questa notizia ci fa ben sperare per la salute del mare e per le creature che lo popolano.

Tuttavia, per migliorare la situazione l’attività dell’associazione da sola non basta.

È importante che ognuno di noi sviluppi la consapevolezza di fare scelte ecosostenibili se vogliamo dare al nostro pianeta una possibilità di sopravvivenza.

OCEAN CLEAN UP

Autrice: Giovanna Marcialis (FATU HIVA SURFBOARDS)