LA CADUTA E LA RINASCITA DELLA SURFISTA BRASILIANA

Maya Gabeira nasce a Rio de Janeiro nel 1987. Cresce in un ambiente molto attivo a livello artistico e culturale, il padre è un ex rivoluzionario fondatore del Partito Verde Brasiliano e la è madre una stilista. L’amore per il surf scocca a 15 anni, ed è una passione così intensa che la porterà a entrare nel circuito professionale dopo soli due anni. Maya ha cavalcato le onde più indomabili del pianeta come Waimea, Mavericks, Teahupo’, Ghost Trees a Monterrey e le gelide onde del Golfo dell’Alaska. Vincitrice dal 2007 al 2010 del Billabong XXL Global Big Wave Awards, Maya è stata protagonista di un incidente nel 2013 che ha rischiato di costarle la vita.

Maya Gabeira

I “big wave hunters” come Maya, a Nazaré si sentono a proprio agio. Big Mama, la perfetta onda oceanica del famoso spot portoghese è una sfida alla quale nessuno di loro è in grado di resistere. Quel giorno Maya si prepara a domare una delle onde più grandi che abbia mai cavalcato, quando viene investita da un muro d’acqua e cade dalla tavola travolta dall’onda. Il collega Carlos Burle che guidava la moto d’acqua per qualche istante l’ha persa di vista a causa della schiuma prodotta dall’onda. Recuperare Maya non è stato affatto semplice, era confusa, disorientata, il suo giubbotto era esploso e, dopo un primo tentativo di salvataggio, Maya lascia la corda e perde i sensi. Carlos tenta un altro disperato tentativo di recupero ma vengono travolti entrambi da un altro set di onde che li scaraventa a riva. Maya viene letteralmente riportata in vita da Carlos e, grazie ai soccorsi giunti in tempi rapidissimi, è stata portata subito in ospedale. Le conseguenze della caduta sono state minime e la surfista se l’è cavata con una caviglia rotta.

Maya Gabiera in ospedale

Da quel brutto incidente Maya ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione e ha dovuto far fronte alle sue paure più grandi, quelle di non riuscire più a tornare in acqua a confrontarsi con questi giganti degli oceani. Ma lei non si è arresa ai suoi demoni e, due anni dopo, è tornata a Praia do Norte a Nazaré e ha sconfitto tutte le sue paure. Nel 2020 ha surfato un’onda di 22,5 metri a Praia do Norte entrando nel Guinness World Record per l’onda più grande cavalcata da una donna. Maya è un altro esempio di quanto impegno e coraggio servono per superare i propri limiti e combattere le proprie paure raggiungendo livelli di eccellenza impensabili.

Autrice: Giovanna Marcialis (FATU HIVA SURFBOARDS)