Quanto conta la composizione dei materiali di una tavola da surf?
Densità, leggerezza, galleggiabilità e durabilità
Spesso nella scelta della tavola i materiali da costruzione, sono visti come un dettaglio poco importante ai fini della scelta. Nulla di più sbagliato! Conoscere i materiali della tua tavola da surf, renderà migliore la tua scelta e soprattutto ti aiuterà a divertirti al massimo ad ogni session.
Prima di tutto è necessario distinguere i due principali componenti presenti all’interno della tavola:
- L’anima della tavola, ovvero il blank, il “riempimento” di cui è composta la tavola;
- Resine e fibre che rivestono il blank e danno resistenza alla tavola;
Per la costruzione di una tavola da surf i due componenti possono essere frutto di differenti combinazioni di materiali. Questo per rispettare o esigenze costruttive o per ottenere il compromesso migliore per il rider che andrà ad utilizzare la tavola da surf.
BLANK
Il blank è l’anima della tavola: è il cosiddetto “pane di schiuma” contenuto al suo interno. Quando si fa riferimento al blank si intende dunque il materiale con cui è costruita la parte interiore della tavola ed è ciò che conferisce la maggior parte del peso, influendo sulla galleggiabilità.
Una tavola più leggera garantisce maggiore galleggiabilità. Per contenere il peso gli shaper vanno a lavorare sulla densità, ovvero sulla quantità di materiale compresso all’interno dello spazio. Di conseguenza il fattore densità influenza anche la resistenza: maggiore densità equivale a maggiore resistenza e viceversa. La galleggiabilità si traduce in una remata più agevole e meno faticosa e soprattutto in una maggiore manovrabilità.
Per essere comodo dovrai trovare il giusto compromesso tra resistenza e galleggiabilità, scegliendo tra i materiali sotto elencati, ma soprattutto andando a ragionare sulla densità di quello scelto.
POLIURETANO (PU)
La schiuma di poliuretano è quella più diffusa tra gli shaper fin dagli anni ’50. I maggiori vantaggi sono la leggerezza, la flessibilità e la duttilità. Tuttavia, essendo un materiale sintetico, difficilmente riciclabile e tossico durante la lavorazione, è considerato decisamente poco eco-sostenibile. A partire dal 2005, con la chiusura di Clark Foam, il più grande distributore di Foam in poliuretano, c’è stato un progressivo abbandono del poliuretano, che ha coinciso con la diffusione di nuove schiume e blocchi semilavorati.
POLISTIRENE ESPANSO (EPS)
La schiuma di polistirolo espanso è una particolare versione di schiuma di polistirolo. Si tratta del materiale con cui sono realizzati quei trucioli che si trovano nelle scatole di trasporto, per proteggere i prodotti dagli urti. Negli ultimi anni il polistirene espanso ed estruso sta guadagnando popolarità sia tra gli shaper che tra i surfisti. L’EPS è tipicamente la più leggera delle schiume sopra descritte, ma è più difficile da modellare a mano. Un altro svantaggio dell’EPS è che più incline all’assorbimento dell’acqua. Per i costruttori che lo utilizzano è possibile acquistare un blank pre-shaped di EPS, stampato attraverso macchine.
LEGNO
Esistono molte tecniche di costruzione per le tavole in legno, quelle più diffuse sono i modelli Alaia, tavole di legno senza pinne che ricordano molto le tavole originarie utilizzate dai primi surfisti della storia. Oppure Tavole surf hollow, ovvero con uno scheletro interno e dei “fogli” di legno che rivestono la costruzione.
Tra tutti i materiali di costruzione della tavola da surf, Il materiale più sostenibile, naturale e vecchio che l’uomo abbia mai utilizzato è sicuramente il legno.
Le essenze di legno più utilizzate sono Paulownia e Balsa, perché hanno una densità minore e quindi renderà la tavola più flessibile e leggera.
Rispetto alle costruzioni classiche le tavole in legno risulteranno più pesanti fuori dall’acqua, ma con un ottimo galleggiamento. Inoltre possono essere considerate delle tavole a prova di tempo, meno soggette a deformazioni e a rotture.